“Avere una bella storia alle spalle non serve per camminare con gli occhi all’indietro – fareste uno schianto – non serve per guardarsi allo specchio – tanti siamo brutti, è meglio di no! – non serve per mettersi comodi in poltrona: questo ingrassa e fa male al colesterolo”.
A lanciare il monito, condito di espressioni a braccio, è stato Francesco, nel discorso rivolto ai centomila soci di Azione cattolica venuti in Piazza San Pietro per festeggiare i 150 anni dell’Associazione più antica e gloriosa del Paese. Il Papa ha ricordato che “fare memoria di un lungo itinerario di vita aiuta a rendersi consapevoli di essere popolo che cammina prendendosi cura di tutti, aiutando ognuno a crescere umanamente e nella fede, condividendo la misericordia con cui il Signore ci accarezza”.
“Vi incoraggio a continuare ad essere un popolo di discepoli-missionari che vivono e testimoniano la gioia di sapere che il Signore ci ama di un amore infinito, e che insieme a lui amano profondamente la storia in cui abitiamo”, la consegna di Bergoglio, che subito dopo ha citato “i grandi testimoni di santità che hanno tracciato la strada della vostra associazione”: Giuseppe Toniolo, Armida Barelli, Piergiorgio Frassati, Antonietta Meo-Nennolina (di cui è in corso la causa di beatificazione) – Teresio Olivelli, Vittorio Bachelet. “Azione Cattolica, vivi all’altezza della tua storia!”, ha esclamato Francesco.
Preceduto da alcuni momenti di preghiera, musica e testimonianze, alle ore 11 il Santo Padre Francesco ha fatto il suo ingresso in Piazza San Pietro e ha attraversato in papamobile i vari reparti della piazza. Soffermandosi più e più volte ad abbracciare, salutare, confortare, emozionare i presenti. Quindi, introdotto dagli indirizzi di saluto del Presidente dell’Azione Cattolica Italiana, Matteo Truffelli, e dell’Assistente Ecclesiastico Generale, S.E. Mons. Gualtiero Sigismondi, il Papa pronuncia il discorso che riportiamo all’interno